
Nel riquadro: adulto dello scolitide del noce (Pityophthorus juglandis). (Fotografia: Steven Valley, Oregon Department of Agriculture, bugwood.org)
Il cancro rameale del noce è una malattia che attacca gli alberi di noce. È causata dal fungo Geosmithia morbida e dal suo vettore, lo scolitide del noce (Pityophthorus juglandis). Il fungo si diffonde all'interno e attorno alle gallerie scavate dallo scolitide danneggiando i tessuti circostanti. Nelle varietà sensibili, forti attacchi possono portare alla morte dell’intera pianta. Entrambi i parassiti sono considerati organismi di quarantena e pertanto tutti i casi sospetti vanno immediatamente segnalati.
Il cancro rameale del noce è una malattia che può manifestarsi sia su noce (Juglans spp.) sia su noce del Caucaso (Pterocarya spp.). È causata dal fungo Geosmithia morbida veicolato dal suo vettore, lo scolitide del noce (Pityophthorus juglandis). Entrambi questi parassiti sono originari dal sud-ovest dell’America settentrionale. Negli ultimi 30 anni, G. morbida e P. juglandis si sono diffusi nell'ovest degli Stati Uniti e sono stati introdotti anche in alcuni stati dell'est. In Europa, la prima segnalazione della presenza di entrambi i parassiti è avvenuta nel 2013 in Veneto (Italia nord-orientale). In condizioni normali, P. juglandis si sposta di alcuni chilometri l’anno. Lo scolitide e il fungo possono raggiungere zone naturalmente a loro precluse tramite il trasporto di materiale infetto quale: corteccia, legname non scortecciato, scarti legnosi o piante.
Non tutte le specie di noce manifestano la stessa sensibilità nei confronti di questa malattia. Se quelle presenti nell’areale di diffusione originario della malattia subiscono danni trascurabili, lo stesso non si può dire per il noce nero (Juglans nigra) che, se attaccato, deperisce e muore piuttosto velocemente. Anche il noce comune (Juglans regia) presenta un certo grado di sensibilità alla malattia, ma con esiti letali più rari.
Gli adulti di scolitide del noce misurano da 1,5 a 1,9 mm di lunghezza e sono di colore bruno giallastro. Si riproducono sotto la corteccia, dove scavano corte gallerie nei tubi cribrosi della pianta ospite (floema). In Italia, gli adulti sono attivi tra maggio e ottobre. P. juglandis sverna nei tessuti sottocorticali delle piante ospiti sotto forma di larva matura, pupa o giovane adulto.
G. morbida si propaga solo in associazione con lo scolitide del noce. Le spore del fungo aderiscono ai tegumenti esterni degli scolitidi, così che questi li diffondono scavando le gallerie nella corteccia e nel legno sottostante. Da qui, il fungo colonizza i tessuti vicini causandone poi alla morte. Scortecciando la pianta, attorno alle gallerie si nota la presenza dei cancri, identificabili con le zone dove il legno appare scuro e umido. In caso di infezione grave si forma un gran numero di singole zone tumorali (da cui il nome Thousand Cankers Disease), che poi si fondono in un'unica entità. Inizialmente, le foglie delle piante colpite appassiscono precocemente e assumono tonalità giallastre. In seguito, rami interi e branche disseccano, causando la rarefazione della chioma.
In Svizzera e in Europa, G. morbida e P. juglandis sono considerati organismi di quarantena. L'importazione di legname di noce e di noce del Caucaso è disciplinata dall'ordinanza sulla salute dei vegetali (OSalV-DEFR-DATEC, SR 916.201) Inoltre, in Svizzera, lo scolitide del noce viene monitorato tramite trappole a feromoni. A tutt’oggi non sono mai stati catturati coleotteri di questa specie.
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