![Nuove celle di cera nel favo](/agroscope/it/home/temi/animali-reddito/api/bienenprodukte/Bienenwachs/_jcr_content/par/columncontrols/items/0/column/textimage/image.imagespooler.jpg/1476797463886/original/wachsHonigwabe_kam0105_20160725.jpg)
La cera è in primis la culla delle api, ma anche camera e dispensa. Fin dalla notte dei tempi gli uomini le trovarono innumerevoli applicazioni.
Le ditte svizzere attive nel campo dell’apicoltura hanno una produzione da loro stimata intorno alle 60-70 tonnellate di cera all’anno. Essa copre appena la domanda interna di fogli cerei per i telaini dei favi. Per gli altri usi dev’essere importata cera nella misura di 150 tonnellate di media all’anno.
Oggigiorno si utilizza la cera nella medicina, nella cosmetica e per gli oggetti di uso e consumo. Per questa rosa di applicazioni ci si deve attenere alla legislazione sui medicamenti. La cera è annoverata nel testo "Pharmacopoe Helvetica".
Finora ci siamo principalmente occupati della qualità della cera per quanto concerne i residui di acaricidi. Nel programma di lavoro 2000-2003 intendiamo stabilire criteri chimici generali di qualità per la cera.
Cera d’api (PDF, 191 kB, 14.09.2016)
S. Bogdanov (1999)