Come fanno le api mellifere a sopravvivere all’inverno?

Wie überstehen Honigbienen den Winter?

Jean-Daniel Charrière, Responsabile del Centro di ricerca apistica di Agroscope, spiega come si comportano le colonie di api alle basse temperature invernali e che cosa possono fare gli apicoltori per permettere loro di superare bene l’inverno.

Che cosa fanno le api mellifere in inverno?

L’inverno è un periodo difficile per le api mellifere, poiché non possono bottinare e, nonostante il freddo, devono mantenere la loro temperatura corporea al di sopra dei 20°C. La maggior parte delle specie trascorre questo periodo dell’anno in uno stato di quiescenza. Siccome però sono animali sociali, provvisti di una serie di meccanismi attivi e passivi per produrre e conservare il calore, le api mellifere rimangono attive all’interno degli alveari.

Le operaie restano attive in inverno, ma solo raramente volano fuori dall’alveare e non allevano nuove api. Producono calore per permettere alla colonia e alla regina di sopravvivere.

Le api invernali riducono lo spazio tra loro e formano un glomere tra i favi di cera per immagazzinare il calore generato dai loro muscoli. Le operaie che ricoprono la superficie del glomere sono esposte al freddo. Prima di soccombere alle basse temperature, si spostano all’interno del glomere per riscaldarsi e lasciano il loro posto ad altre. Di conseguenza le api presenti sulla superficie del glomere si alternano.

Di che cosa si nutrono le api mellifere in inverno?

Le api mellifere raccolgono il nettare dai fiori in primavera e in estate. Il nettare viene trasformato in miele e immagazzinato nelle celle di cera, che costituiscono la riserva di cibo per l’inverno. Siccome una parte del miele viene raccolta dagli apicoltori per il consumo umano, occorre sostituirla alimentando le colonie di api con lo sciroppo di zucchero in autunno.

Come fanno le api mellifere a riscaldare la loro colonia?
L’elevato tenore di zucchero del miele fornisce alle api il carburante per attivare i loro muscoli, ovvero il sistema di riscaldamento centrale della colonia. La temperatura all’interno del glomere formato dalle api raggiunge i 25-30 °C in inverno, mentre deve arrivare a 34 °C durante il periodo di produzione delle api giovani, per garantirne lo sviluppo ottimale.

Quali sono i possibili pericoli?

  • Le api che sono state parassitate in misura eccessiva dall’acaro Varroa durante lo sviluppo larvale (in combinazione con un’infestazione virale).
  • L’apporto alimentare quantitativamente e qualitativamente insufficiente per l’inverno (p.es. una percentuale eccessiva di miele di melata, molto ricco di minerali e problematico per l’apparato digerente).
  • L’umidità nell’arnia è eccessiva.
  • Lo scarso isolamento termico.
  • L’attacco da parte di animali (topi, picchi, cinghiali, orsi).

Per quale motivo si possono verificare perdite di colonie in inverno?

Principalmente a causa dell’eccessivo parassitismo da parte dell’acaro Varroa alla fine dell’estate, se le api invernali sono in fase di sviluppo. L’acaro Varroa si nutre del sangue e dei corpi grassi delle larve di ape e trasmette vari virus. Di conseguenza, la durata di vita delle api adulte diminuisce. Le api vivono solo 2-4 mesi invece che 5-6 mesi e la colonia muore dopo l’inverno.

Può anche accadere che il freddo impedisca alle api di muoversi sui telaini per cercare le celle piene di miele, e la colonia finisce per morire di fame.

Può anche accadere che la regina muoia durante il periodo invernale e la colonia sia praticamente condannata, dato che non vengono più deposte uova per formare nuove generazioni di api in primavera.

Quali sono le possibili soluzioni per gli apicoltori?

  • Trattare le colonie in modo tempestivo e corretto contro l’acaro Varroa alla fine dell’estate per produrre api sane in inverno.
  • Nutrire le colonie di api in quantità e qualità sufficienti.
  • Idealmente le regine dovrebbero avere meno di 2 anni.
  • Proteggere i fori di volo da ospiti indesiderati, in particolare topi, picchi ed eventualmente orsi.
  • Evitare di posizionare l’apiario in un luogo umido e freddo (lago di aria fredda).

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Ultima modifica 14.12.2023

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