Ricerca sul suolo con bustine di tè e mutande

I ricercatori di Agroscope e dell’Università di Zurigo stanno lanciando il più grande progetto di Citizen Science mai realizzato finora per studiare la qualità del suolo in Svizzera. Per farlo, i giardinieri privati e gli agricoltori devono sotterrare mutande e bustine di tè in campi, prati e aiuole.

Il 7 aprile, i ricercatori di Agroscope e dell’Università di Zurigo lanceranno un progetto di scienza dei cittadini su scala nazionale, allo scopo di registrare sistematicamente la salute del suolo. Si tratta del più grande progetto del suo genere realizzato finora in Svizzera. Un totale di 1000 campioni saranno prelevati e le misurazioni avverranno su un territorio che va da Ginevra all’Engadina.

Più le mutande sono decomposte,
più il suolo è sano

Il progetto, chiamato «Il test delle mutande», si serve di un metodo di misurazione un po’ insolito: i primi 1000 iscritti riceveranno un pacchetto contenente due paia di mutande di cotone. A chiunque altro sia interessato saranno fornite tutte le istruzioni su come svolgere il test autonomamente. Le mutande andranno sotterrate in un campo, prato o giardino. Dopo due mesi si procederà a dissotterrarle. Più velocemente si decompongono le mutande di cotone, più organismi viventi sono attivi nel suolo e più sano è il suolo – è questo il postulato del progetto da verificare. Grazie a questo test si potranno raccogliere molti più dati rispetto a quelli che riuscirebbero a ottenere gli scienziati se dovessero fare tutto da soli.

Confrontare le bustine di tè con le mutande

Le mutande sono state usate dagli agricoltori per diversi anni come indicatore della salute del suolo alla portata di tutti. «Finora però non si era verificato che questo metodo soddisfacesse gli standard scientifici. Nessuno sa quanto sia preciso e se davvero esista una chiara correlazione tra il tasso di decomposizione delle mutande e la qualità del suolo», spiega il presidente del progetto Marcel van der Heijden, ecologo di Agroscope e dell’Università di Zurigo. Per scoprirlo, i partecipanti sotterrano anche varie bustine di tè. «È un metodo ben consolidato nella ricerca sul suolo. Sappiamo quanto tempo occorre ai diversi tipi di tè per decomporsi. Possiamo poi procedere a un confronto con il cotone delle mutande», precisa Franz Bender, capo del progetto. Per farlo, le mutande decomposte sono fotografate e valutate digitalmente. «Questo ci permette di stabilire con precisione il grado di decomposizione», aggiunge Franz Bender. I volontari aspiranti scienziati preleveranno anche un campione di terra che rivelerà altre informazioni sulla qualità del suolo.

La risorsa più preziosa del mondo è in pericolo

Senza il suolo, la vita sulla terra sarebbe impossibile per noi esseri umani. Il suolo è la base per la produzione di alimenti e materie prime, filtra l’acqua e protegge dai pericoli naturali. Ospita inoltre miliardi di piccole creature, che rappresentano un quarto della biodiversità mondiale. La loro abbondanza e produttività sono indicative di un suolo sano. Tuttavia, questa risorsa, la più preziosa in assoluto, è seriamente minacciata in tutto il mondo – anche in Svizzera. L’erosione, l’uso eccessivo di prodotti agrochimici e l’edificazione riducono la superficie produttiva del suolo, giorno dopo giorno. Ogni anno, una superficie pari a due volte e mezzo la Svizzera viene degradata a tal punto da risultare inutilizzabile per l’agricoltura.

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Come faccio a partecipare?

Il fatto di coinvolgere i normali cittadini offre molti vantaggi per un progetto di così vasta portata. «Si potranno raccogliere molti più dati rispetto a quelli che riusciremmo a ottenere noi scienziati se dovessimo fare tutto da soli», dice Marcel van der Heijden. «Inoltre, i partecipanti possono vestire i panni dei ricercatori e quindi imparare molte cose nuove sull’habitat sotterraneo».

La valutazione dei dati mostrerà, tra le altre cose, quali forme di utilizzo del suolo si prestano più o meno bene a seconda della qualità del suolo. Sulla base dei risultati, saranno formulate raccomandazioni d’intervento per promuovere l’attività degli organismi sotterranei e dunque la salute del suolo.

A conclusione del progetto, i risultati saranno pubblicati su una rivista scientifica e tutti i partecipanti diventeranno automaticamente co-autori. «Avremo così oltre mille autori. Sarà probabilmente un nuovo record per le pubblicazioni scientifiche dedicate alla ricerca sul suolo», conclude Franz Bender. Iscrizione su www.beweisstueck-unterhose.ch

Ultima modifica 12.04.2021

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