Manuel Boss: puntare a una filiera agroalimentare pienamente sostenibile

Manuel Boss

Dal 1° giugno 2021 Manuel Boss gestisce il centro di competenza «Piante e prodotti vegetali». Porta ad Agroscope la sua vasta rete e un ricco bagaglio di esperienze in ambito scientifico e nella politica agricola.

Con il suo lavoro, Manuel Boss intende coadiuvare lo sviluppo di soluzioni innovative per guidare la trasformazione dell’attuale filiera agroalimentare verso un sistema sostenibile a lungo termine, dalla produzione all’alimentazione. Secondo Manuel Boss l’unico modo per superare le grandi sfide della filiera agroalimentare svizzera è quello di ridurre gli innumerevoli obiettivi contrastanti: i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, l’alimentazione di una popolazione in crescita e il mantenimento della competitività.

Il tema dell’agricoltura non ha una vera e propria tradizione nella sua famiglia, ma il fascino per le questioni e le connessioni scientifiche sì: nato il 13 agosto 1986 a Port vicino a Bienne, Manuel Boss è figlio di un’insegnante di biologia e matematica e di un medico. Un fratello ha studiato chimica, l’altro fisioterapia. Da piccolo sognava di diventare guardiano di animali, poi biologo – doveva essere un lavoro che avesse a che fare con gli animali, perché all’epoca trovava le piante piuttosto noiose. «Perché non ne sapevo nulla», spiega Boss divertito. Un’opinione cambiata radicalmente quando ha studiato biologia alle università di Berna e Friburgo. «È stato allora che ho avuto l’illuminazione; la produzione alimentare vegetale mi appassionava particolarmente».

Finora Manuel Boss lavorava a Bruxelles come consigliere d’ambasciata per l’agricoltura presso la Missione della Svizzera. Prima ancora aveva lavorato all’Ufficio federale dell’agricoltura e a Syngenta nei settori della politica agricola nonché della ricerca e dello sviluppo. Il nuovo capo del centro di competenza «Piante e prodotti vegetali» metterà a frutto la sua ricca esperienza e la sua rete, che si estende dagli uffici federali ai Cantoni e alle associazioni del settore fino ai responsabili dell’agricoltura e della scienza nell’UE.

Come dice lui stesso, Manuel Boss è una persona che ha troppa energia piuttosto che troppo poca. Nel suo tempo libero, tra le varie cose, era istruttore di un corso collettivo di atletica. Ma il Coronavirus ha rallentato pure lui. «Ora faccio allenamento intervallato a casa mia, altrimenti mi piace molto stare all’aria aperta nella natura», aggiunge Boss, che preferisce fare passeggiate ed escursioni per ricaricarsi dalla vita quotidiana.

Nel suo nuovo ruolo, Manuel Boss intende concentrarsi sulle interrelazioni e sugli obiettivi conflittuali, oltre che a mettere in rete e sviluppare ulteriormente il suo centro di competenza e dargli maggiore visibilità. «Voglio che il centro e i suoi servizi diventino indispensabili: per i collaboratori, per Agroscope, per l’agricoltura svizzera e per la popolazione svizzera», riassume Boss. E dato che ama far parte di una rete, è già proiettato in un’epoca post-COVID, in cui i contatti diretti saranno di nuovo realtà. Non vede l’ora di dedicarsi anima e corpo a concretizzare la visione di una filiera agroalimentare pienamente sostenibile.