Scoperta nel giugno 1916 a Yamacho, Giappone, la Drosophila suzukii è descritta nel 1931 dal Dott. Shounen Matsumura con la designazione «Drosophila suzukii Matsumura». Nel 1965 se ne riscontrano le tracce in India, dove è descritta da Parshad e Paika (Drosophila suzukii subsp. indicus).
ORIGINE
Proveniente da sud (Spagna, Italia, Francia) è stata individuata per la prima volta in Svizzera nel luglio 2011 su mirtilli in Ticino e su lamponi nei Grigioni. Da allora si è largamente diffusa, raggiungendo quasi tutti i Paesi europei, inclusi quelli scandinavi.
La sua introduzione in Europa è legata al commercio di frutti (Westphal et al., 2008; Gerdeman & Tanagoshi, 2011; Cini et al., 2012; EPPO, 2013).
DISTRIBUZIONE
È presente nelle zone temperate in Europa, Asia e nelle Americhe. Nonostante non sia stata ancora riscontrata in Africa continentale e Oceania, i modelli climatici indicano zone estese che, nelle condizioni climatiche attuali, ne permetterebbero lo sviluppo. Si è diffusa quasi contemporaneamente negli Stati Uniti e in Europa. La sua presenza in Svizzera è stata accertata nel 2011.
La sua distribuzione sul territorio svizzero è seguita attentamente nel quadro di una rete nazionale di sorveglianza coordinata da Agroscope. Sono confermate catture in tutti i Cantoni, ma di entità diversa a seconda delle regioni, delle colture e delle condizioni climatiche.
BIOLOGIA
È strettamente imparentata con il comune moscerino dell’aceto (Drosophila melanogaster) e, contrariamente a quanto potrebbe lasciar intendere il suo nome comune, non ha nulla a che vedere con la mosca delle ciliegie, Rhagoletis cerasi. Una scheda tecnica illustra i criteri per una corretta identificazione.
Lo svernamento è assicurato dagli adulti (Dalton et al., 2011), che possono comunque essere attivi anche durante le miti giornate invernali (a partire da 10°C). Nei mesi da aprile a novembre, ogni femmina depone centinaia di uova in frutti in fase di maturazione o maturi. Dopo 1-3 giorni le uova si schiudono e a distanza di 3-13 giorni, a seconda della temperatura, si sviluppano le larve (Kanzawa, 1939; Tochen et al., 2014). Le pupe si annidano all’interno dei frutti o cadono al suolo. Gli adulti possono sopravvivere per diverse settimane. Il picco delle popolazioni è raggiunto fra agosto e ottobre.
CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLO SVILUPPO
I fattori che favoriscono e accelerano lo sviluppo delle popolazioni sono:
- piante ospiti adatte (per es. ciliegi, sambuchi, arbusti di frutta a bacca);
- frutti in fase di maturazione o maturi di colore rosso-bluastro;
- un ambiente umido;
- l’esistenza di ripari ombreggiati;
- la vicinanza di siepi e macchie boschive;
- la presenza di piante ornamentali sempreverdi,
- l’esistenza di ripari associati all’attività umana o agricola.
La temperatura influisce sull’attività del parassita
Benché la Drosophila suzukii riduca l’attività in periodi particolarmente caldi e secchi, le femmine continuano a deporre uova a inizio e fine giornata.
La temperatura influisce sulla longevità
Temperature a entrambi gli estremi dell’ampia finestra di tolleranza possono ridurre la durata di vita. Periodi di acclimatazione sia al freddo sia al caldo riducono la vulnerabilità a temperature estreme.
La sua introduzione è da attribuire al commercio internazionale. Le condizioni climatiche sono attualmente tali da permetterle di insediarsi.
DANNI
La Drosophila suzukii, contrariamente alla Drosophila melanogaster, attacca frutti sani. Pratica un’incisione in frutti in fase di maturazione o maturi nella quale depone le uova (Film). Le larve si sviluppano all’interno dei frutti, rendendoli invendibili.
No. La Drosophila suzukii non è vettore di patogeni conosciuti. I frutti infestati, seppure di gusto alterato, se ingeriti non presentano rischi per la salute.
La Drosophila suzukii predilige la frutta a nocciolo, come ciliegie, pesche, albicocche, prugne, susine, e la frutta a bacca, come lamponi, fragole, more, mirtilli, cassis, ma attacca anche l’uva e i frutti di numerose piante selvatiche, in particolare il sambuco. La vulnerabilità delle piante ospiti varia a seconda delle specie e delle varietà. Test di laboratorio indicano che la sodezza dei frutti è fra i criteri che ne determinano l’attrattiva (Burrack et al., 2013).
La Drosophila suzukii può senz’altro insediarsi anche nei giardini privati. I metodi di lotta variano a seconda delle piante ospiti colpite.
LOTTA
A livello regionale, nelle diverse colture a rischio vanno attuate misure di prevenzione e strategie di lotta mirata volte soprattutto a rallentare la crescita delle popolazioni a inizio stagione e a evitare che si creino contesti favorevoli alla riproduzione.
Per la produzione commerciale
Ai professionisti vengono fornite informazioni e raccomandazioni a cadenza regolare. Per le colture a rischio sono disponibili schede tecniche aggiornate annualmente.
Per i privati
Una scheda tecnica per i giardini privati descrive la condotta appropriata per contribuire a ridurre lo sviluppo delle popolazioni.
Per la collettività
La Drosophila suzukii si annida nelle siepi e nelle macchie di vegetazione naturali e da queste si diffonde nelle colture di frutta. Per l’impianto di una siepe si consiglia quindi di optare per specie che non favoriscono lo sviluppo della Drosophila suzukii. Un elenco delle piante raccomandate è disponibile.
Nel 2011 è stata avviata la sorveglianza. In collaborazione con i Cantoni, Agroscope coordina la posa sistematica di trappole sull’intero territorio. Il monitoraggio consente l’individuazione precoce dell’inizio dell’attività in primavera e permette di seguire lo sviluppo delle popolazioni durante l’anno. I dati raccolti possono essere consultati sul nostro sito Internet sotto monitoraggio. Le newsletter pubblicate a cadenza regolare presentano una sintesi dell’evoluzione della situazione.
La ricerca mira a soluzioni sostenibili, adattate alle diverse colture colpite e alle peculiarità locali. Agroscope collabora attivamente con l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) e l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) nonché con istituti di ricerca in Svizzera e all’estero.
L’informazione regolare e coerente a tutte le parti interessate è essenziale per assicurare una reazione adeguata. La presenza del parassita in Svizzera è assodata e si ripercuote sia sulle regioni di produzione sia sugli ambienti circostanti. Pertanto le informazioni divulgate da Agroscope si rivolgono sia ai professionisti sia a un più ampio pubblico di potenziali interessati.
Un gruppo di lavoro Drosophila suzukii coordina le attività su scala nazionale.
Per quanto concerne le catture si raccomanda ai privati di seguire la procedura descritta nella scheda tecnica giardini privati.
Le misure volte a limitare lo sviluppo della Drosophila suzukii in Asia includono la protezione dei frutteti mediante reti antinsetto e l’uso di prodotti fitosanitari. Periodicamente, comunque, anche in Asia si rilevano danni ingenti. Si ipotizza che esistano antagonisti autoctoni che potrebbero contribuire a regolarne naturalmente la diffusione. Gli esperti dell’istituto CABI di Delémont collaborano con dei colleghi in Asia su questa tematica.