Agroscope analizza i residui dei pesticidi

Berna, 11.04.2019 - I ricercatori di Agroscope si occupano intensamente da anni dei prodotti fitosanitari, esaminandone l’impiego, l’azione, la diffusione, gli effetti indesiderati e i residui nel suolo e nelle piante. Agroscope, tra le altre attività, analizza le tracce di oltre 40 prodotti fitosanitari in diversi suoli e sistemi agricoli. I risultati intermedi del programma di ricerca avviato nel 2018 mostrano che nei suoli gestiti secondo le norme dell’agricoltura biologica il numero e la concentrazione dei principi attivi misurati diminuiscono con il passare degli anni durante i quali è praticata l’agricoltura biologica.

I prodotti fitosanitari contengono sostanze biologicamente attive che, se finiscono nel luogo sbagliato, possono arrecare danno a organismi viventi che di fatto sarebbero utili. Inoltre è noto che alcuni prodotti rimangono a lungo nel suolo, ovvero sono persistenti. Le concentrazioni misurate nei suoli non vanno ricondotte soltanto ai prodotti fitosanitari impiegati sulle piante nell’anno in cui è stata eseguita l’analisi, ma sono il risultato di immissioni verificatesi sull’arco di diversi anni.

Agroscope analizza da tempo le sostanze chimiche presenti nel suolo nel quadro della Rete nazionale di osservazione dei suoli. Nel 2018 ha preso avvio un nuovo programma di ricerca nell’ambito del quale si misurano i residui di oltre 40 prodotti fitosanitari in più di 100 suoli e sistemi agricoli diversi, analizzandone l’impatto. Queste rilevazioni consentono di esprimere considerazioni sugli effetti dei residui di tali prodotti sugli organismi viventi presenti nel suolo e sulle funzioni del suolo stesso. Le ricerche di Agroscope in questo ambito non si svolgono nel quadro di studi di laboratorio, bensì in sistemi reali nei quali vengono esaminati i rischi reali.

Benché lo studio non sia ancora terminato, si è constatato che tracce di prodotti fitosanitari sono presenti in molti dei 40 suoli analizzati, gestiti secondo i principi dell’agricoltura biologica, ma anche che il numero e la concentrazione dei principi attivi misurati diminuiscono con il passare degli anni durante i quali è praticata l’agricoltura biologica.

Le attuali tecniche di misurazione consentono di rilevare anche quantitativi molto esigui di sostanze chimiche. Tuttavia, il fatto che una sostanza chimica è presente nell’ambiente non consente di trarre conclusioni sul suo impatto sugli organismi viventi e sulle loro funzioni. A prescindere dalla concentrazione, è importante soprattutto appurare se una sostanza chimica entra effettivamente in contatto con degli organismi viventi, se vi è la possibilità che questi la assimilino e, qualora fosse il caso, attraverso quali vie avviene l’assimilazione.

Il nuovo programma di ricerca di Agroscope mostrerà in particolare in che misura i residui riscontrati si ripercuotono sulle comunità microbiche complesse composte da funghi e batteri presenti nel suolo. Queste comunità influenzano numerosi processi che avvengono nel suolo e svolgono funzioni chiave sia per la fertilità sia per la biodiversità dei suoli. Dai primi risultati del programma di ricerca emerge che i fattori del suolo e di gestione si ripercuotono sulla composizione di tali comunità. Tuttavia non è ancora stata chiarita la correlazione tra la varietà e la funzione delle comunità microbiche e la presenza di prodotti fitosanitari. Maggiori risultati saranno disponibili a partire dal 2020.

La valutazione dei rischi ecotossicologici dei prodotti fitosanitari è un compito complesso, persegue obiettivi diversi e dà immancabilmente adito ad accese discussioni. Ciò si è visto, ad esempio, in relazione allo studio dell’Università di Neuchâtel pubblicato nei giorni scorsi. Le discussioni nascono generalmente dal fatto che nei vari studi vengono applicati metodi e procedure differenti che si traducono in risultati diversi. Agroscope utilizza solitamente modelli che, nel nome della produzione di derrate alimentari, tollerano un pregiudizio a condizione che gli organismi viventi e le popolazioni possano riprendersi nell’arco di un anno. Non bisogna inoltre dimenticare che la lavorazione del suolo, la concimazione e le monocolture hanno generalmente un impatto di gran lunga maggiore sulla biologia del suolo rispetto alle tracce di prodotti fitosanitari. Con i lavori di ricerca svolti finora e quelli ancora in corso Agroscope fornisce il suo contributo affinché il dibattito si svolga sulla base di conoscenze e informazioni assodate, poiché la valutazione degli effetti dei prodotti fitosanitari – siano essi positivi o negativi – deve essere esaustiva e avvenire nel contesto della produzione agricola.


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