Nei prati e nei pascoli, i fiori selvatici costituiscono un nutrimento importante per gli insetti sull’intero arco dell’anno.
Il servizio che gli insetti impollinatori forniscono gratuitamente ogni anno nelle colture agricole ammonta a 150 miliardi di euro. Preservare le popolazioni di questi organismi ausiliari è dunque importante non solo in termini di protezione della natura. Il modo migliore per proteggerli è quello di fornire loro risorse alimentari diversificate e, se possibile, in maniera continua durante l’intero periodo di volo. Finora, i fiori selvatici dovevano essere contati e identificati a mano per garantire una diversità delle specie sufficientemente elevata. Presto si potrebbero impiegare droni dotati di intelligenza artificiale (IA) per svolgere questo compito. Utilizzando una telecamera, filmano le zone da recensire. Grazie a un sofisticato software d’IA, il drone determina la specie – o il gruppo di specie o il genere per le specie molto simili – e il numero di fiori selvatici presenti. Il sistema ha già dato esiti sorprendentemente positivi. Gli errori sono pur sempre possibili se le piante sono molto piccole e risultano praticamente indistinguibili dall’ambiente circostante oppure se il software non le «conosce» ancora abbastanza bene. Altri problemi si riscontrano per esempio se una pianta è a uno stadio che differisce troppo rispetto alla simulazione. Affinché tutto funzioni bene anche in questi casi, servono ulteriori ricerche.