Eccedenze di azoto e fosforo, una questione complessa

Naehrstoffbilanz Landwirtschaft

Nell’agricoltura svizzera, l’impiego di concimi e alimenti per animali è aumentato considerevolmente dalla metà del secolo scorso, permettendo un netto incremento della produzione agricola, il che è un effetto positivo. Le conseguenze negative si manifestano però soprattutto nelle eccedenze di azoto (N) e fosforo (P) e nel conseguente inquinamento del suolo, dell’aria e delle acque.

Nel 1993 l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) ha incaricato Agroscope, per la prima volta, di stilare un bilancio nazionale delle sostanze nutritive. Negli anni successivi, i bilanci di azoto e fosforo si sono consolidati come indicatori agroambientali nazionali. In futuro, questi dati serviranno per valutare il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle perdite di azoto e fosforo in Svizzera previsto dal Consiglio federale.

L’eccedenza di fosforo rimane in prevalenza nel suolo

L’apporto totale di fosforo in agricoltura nel 2018 è stato di circa 15 000 t. Con il 63 per cento, gli alimenti per animali importati hanno rappresentato la quota maggiore. Il 29 per cento dell’input di fosforo confluito nel circuito è riconducibile ai concimi minerali e il 6 per cento ai concimi ottenuti dal riciclaggio e di altro tipo e il 2 per cento al deposito atmosferico del fosforo.

L’output tramite prodotti agricoli, pari a circa 9300 t, ha rappresentato quasi due terzi dell’input di fosforo.

L’eccedenza di circa 5300 t, rispettivamente 5 kg P/ha, nel 2018 si è accumulata prevalentemente nel suolo. Il resto è confluito nelle acque principalmente attraverso l’erosione e il dilavamento, portando all’eccessiva concimazione degli ecosistemi acquatici.

Benché l’eccedenza nel 2018 sia stata inferiore a quella degli anni Novanta (28 000 t), è tuttora considerata troppo elevata, poiché nel suolo si accumula sempre più fosforo.

L’eccedenza di azoto penetra nell’aria e nelle acque

Per quanto concerne l’azoto, circa 148 000 t sono confluite nel circuito agricolo nel 2018; gli alimenti per animali importati, con il 35 per cento, e i concimi minerali, con il 31 per cento, hanno contribuito nella misura maggiore. Circa il 24 per cento dell’azoto è stato immesso attraverso la fissazione biologica, mentre l’8 per cento tramite il deposito atmosferico. I concimi ottenuti dal riciclaggio e di altro tipo nonché le sementi importate hanno rappresentato complessivamente solo il 2 per cento.

L’output attraverso i prodotti agricoli è stato solamente di 51 000 t, pari a un terzo dell’input.

Nel 2018 l’eccedenza di azoto è stata di circa 97 000 t, rispettivamente 93 kg N/ha. Si può escludere una forte concentrazione di azoto nel suolo. Questa quantità è dunque andata prevalentemente persa tramite la volatilizzazione dell’ammoniaca (NH3), la denitrificazione e la lisciviazione dei nitrati, ovvero è stata rilasciata nell’aria o nelle acque. Le conseguenze: livelli talvolta elevati di nitrati (NO3-) nell’acqua potabile, eccessiva concimazione delle acque e degli ecosistemi, maggiore formazione di protossido di azoto (N2O, un potente gas serra).

Gli input totali di azoto nell’agricoltura sono aumentati fino a quasi 180 000 t nel 1980, per poi diminuire fino alla metà degli anni Novanta e da allora rimanere relativamente costanti.

Cautela nell’interpretazione

Siccome i processi sottostanti sono complessi e specifici per le singole sostanze nutritive, occorre valutare i dati in maniera dettagliata. In termini d’impatto ambientale, i bilanci d’ azoto e di fosforo non distinguono tra influenze nocive (NH3, N2O, NO3-, tutte le forme di fosforo, perdita di humus), neutre (azoto atmosferico N2) e auspicabili (formazione di humus).

Mentre le perdite di fosforo sono ridotte rispetto al fabbisogno di sostanze nutritive delle colture, quelle di azoto possono essere considerevoli, in particolare quando si utilizzano concimi organici (soprattutto letame, liquame e compost). Presupposta la stessa quantità di azoto, solitamente i concimi organici determinano rese vegetali inferiori rispetto a quelli minerali, anche se impiegati in modo ottimale. Nei pascoli, la porzione di superficie ricoperta da escrementi animali è ridotta. Nei siti di deiezione, tuttavia, la quantità di sostanze nutritive supera nettamente il fabbisogno delle piante ed è all’origine di elevate perdite di azoto e di accumuli locali di fosforo.

Informazioni complementari

18.14.19.02.01

Suolo, Acqua, Sostanze nutritive

Progetti di ricerca in vari temi:
Sostanze nutritive, Protezione delle acque, Fertilità del suolo e Protezione del suolo, Ecologia del suolo, Ecologia della rizosfera, Raccolta svizzera delle micorrize arbuscolari, Observatoire national des sols (NABO).

Ultima modifica 18.01.2021

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