Macchine sempre più pesanti, suolo sempre più sotto pressione

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Il carico per ruota dei veicoli agricoli è aumentato considerevolmente dagli anni Sessanta a oggi, il che mette sempre più sotto pressione i nostri terreni. Risultato: il suolo si compatta e peggiorano le condizioni di crescita per le radici delle piante. Contemporaneamente, anche la capacità del suolo di immagazzinare l’acqua va diminuendo e ciò implica costi elevati per la società. Sono questi i risultati di uno studio a cui ha partecipato anche Agroscope, pubblicato recentemente sulla rivista «Soil and Tillage Research».

La crescente meccanizzazione in agricoltura ha due risvolti: uno positivo in quanto semplifica notevolmente il lavoro nei campi per gli agricoltori e uno negativo. Infatti più potenza ed efficienza significano anche veicoli agricoli più grandi e più pesanti.

La compattazione del suolo aumenta, la capacità del suolo di immagazzinare l’acqua diminuisce

Alcuni ricercatori provenienti da Svizzera, Germania e Svezia hanno utilizzato i dati sul peso delle mietitrebbiatrici e dei trattori negli ultimi 70 anni per simulare l’impatto dell’aumento di peso sulla pressione al suolo e per valutare le conseguenze sulle funzioni del suolo. Ad esempio, il carico per ruota di una mietitrebbiatrice è più che quintuplicato negli ultimi 60 anni e i singoli veicoli agricoli hanno oggi un carico per ruota superiore a 10 tonnellate, il che mette letteralmente sotto pressione il terreno.

Le simulazioni parlano chiaro: la porosità dei terreni coltivi è diminuita a causa dell’aumento del carico per ruota dei veicoli agricoli. Di pari passo, è aumentata la resistenza meccanica che le radici devono superare per svilupparsi nel terreno. Di conseguenza, la loro crescita è limitata e impiegano più tempo per occupare il volume di suolo e raggiungere una certa profondità.

I ricercatori ritengono che ciò sia legato alla stagnazione dei raccolti registrata in molti Paesi europei a partire dagli anni Novanta.

L’aumento della compattazione del suolo riduce anche la conduttività e la capacità del suolo d’immagazzinare l’acqua. Ciò significa che meno acqua può penetrare nel suolo e quindi più acqua scorre in superficie. I ricercatori ritengono che ciò sia legato all’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi alluvionali.

Costi elevati dovuti alla compattazione del suolo

Sebbene sia difficile monetizzare i danni causati dalla compattazione del suolo, secondo le stime dei ricercatori tale fenomeno è molto oneroso per la società. I costi derivano principalmente dalle perdite di raccolto e dai danni provocati dalle inondazioni, ma anche dall’aumento delle emissioni di gas serra o dal deterioramento della qualità delle acque sotterranee.

I ricercatori hanno preso l’esempio della Svezia e hanno stimato a varie centinaia di milioni di euro all’anno i costi della compattazione dovuti alle perdite di produttività e ai danni provocati dalle inondazioni.

Con il continuo aumento del carico per ruota e del peso totale delle macchine agricole, è probabile che anche il rischio di compattazione del suolo cresca ulteriormente e di conseguenza i danni e i costi associati. Inoltre, è probabile che gli effetti della compattazione del suolo si aggravino con i cambiamenti climatici: da un lato, la crescita delle radici nei terreni compattati sarà ulteriormente ostacolata durante i periodi di siccità, il che potrebbe aumentare a sua volta le perdite di raccolto. Dall’altro, diventeranno più frequenti le precipitazioni di maggiore intensità, con un possibile aumento del rischio di deflusso delle acque superficiali sui suoli compattati – e quindi del rischio di erosione e inondazioni.

Lo studio dimostra che i carichi di compressione causati dai moderni veicoli agricoli possono spesso superare la resistenza del suolo, motivo per cui il rischio di compattazione è elevato. Lo studio propone dunque un cambiamento di paradigma: abbandonare la tendenza a scegliere macchine sempre più grandi e pesanti e prediligere quelle più leggere.